CC

Dehors/Audela 
CC - CLAUDE CAHUN CONTRE CULTURE
Tertium non datur? 


di Salvatore Insana e Elisa Turco Liveri
materiali coreografici di e con Elisa Turco Liveri e Nuvola Vandini
musica e sound design Giulia Vismara
light design Giovanna Bellini
immagini Salvatore Insana
costumi Lucia Castellana
elementi scenografici Fiammetta Mandich
con la collaborazione di Silvia Albanese, Lucia Biolchini, Silvia Mazzucchelli
produzione Associazione Culturale Dello Scompiglio
con il sostegno di ACS Abruzzo Circuito Spettacolo 

Una cornice vuota, immersa nell'oscurità. Le molteplici mancate o rimarcate identità di Claude Cahun riemergono come fantasmi da visitare, sembianti di cui fare esperienza. 

Claude Cahun, scrittrice, fotografa e attrice nata nel 1894 a Nantes, vicina al movimento surrealista, riscoperta solo da pochi lustri, fu un’artista controversa e perseguitata a causa della sua omosessualità e delle sue origini ebraiche. Tutta la sua vita/opera, minata da constanti aggressioni, fu una continua rincorsa all’identità mancata, concepita come resistenza e rivolta nei confronti di qualsiasi identificazione forzata.

Con CC approfondiamo la relazione simbiotica tra Cahun e Marcel Moore, la compagna di una vita vissuta insieme e di un'arte concepita nella vicendevolezza di ruoli e competenze. E andando oltre, facciamo riferimento agli studi di Barthes sul neutro e sull'informe, alla ricerca di questo “tertium”, occupandoci del neutro non come ciò che annulla i sessi e i generi, ma come ciò che li oltrepassa, sfidando la legge, la grammatica, i paradigmi.

CC è un dispositivo scenico intermediale, frutto di una complessa stratificazione tra linguaggi che concorrono a un approccio non biografico alla materia indagata, verso una comunanza di metodo e di poetica con quanto faceva Cahun passando dalla letteratura al collage, dalla fotografia al teatro, anticipatrice di un atteggiamento inafferrabile verso la creazione, all'insegna della traslazione delle forme e dei concetti nello spazio e nel tempo, nella stratificazione del lavoro su più linguaggi e più piani.

An empty frame that can receive, without judgment, any kind of images, shapes and colors. Functionality at its best. But the framed void leads to an abyss : the nothing makes a breach of unlimited possibilities, in the "undefined" everything can be generated. At this vacuum so full of life I associated Claude Cahun, writer, photographer and actress born in 1894 in Nantes, close to the surrealist movement in the Thirties, forgotten for years and only rediscovered in the Eighties. Claude Cahun was a controversial and persecuted artist because of his homosexuality and his Jewish origins. Assaults and insults were constant in his life, for this all his work is characterized by a continuous search for identity, conceived as resistance and revolt. With CC deepen the symbiotic relationship between Cahun and Marcel Moore, the companion of a life lived together and to an art conceived in the interchangeability of roles and responsibilities. And going further, we refer to Barthes studies on the neutral and sull'informe, looking for this "tertium", taking care of the neutral does not like what he cancels the sexes and genders, but as that which transcends them, in defiance of the law, grammar, paradigms. CC is a cross-stage device, the result of a complex layering of languages that contribute to a non-biographical approach to the matter under investigation, towards a commonality of approach and poetic with what was Cahun passing from literature to collage, from photography to theater, the forerunner of an elusive attitude towards creating, in the name of the translation of forms and concepts in space and time, in the work of layering multiple languages and multiple floors.