DIMORE


DIMORE

un laboratorio a cura di Salvatore Insana e Elisa Turco Liveri
realizzato in collaborazione con il Liceo Coreutico T.Campanella di Lamezia Terme
con il sostegno di Prop Calabria

La dimora è definita il luogo in cui una persona, che non vi risiede in modo stabile, attualmente abita e permane. Per quanto essa sia fatto transitorio e passeggero, implica il sostare in un luogo e il trattenervisi

Quali sono le condizioni minime affinché un luogo diventi abitabile? Quale habitat permette di entrare a far parte di una comunità armoniosa e ricca di scambi virtuosi? Cos'è per noi la casa?
Indagando il concetto di casa, inteso sia come luogo fisico che come sensazione interna, insieme alle ragazze e ai ragazzi coinvolti, abbiamo tentato di ri-definire e ri-scoprire insieme cosa sia per noi il luogo in cui viviamo, quale sarebbe la casa dei nostri sogni e qual è la casa in cui viviamo adesso.





Il laboratorio ha previsto una parte di training di gruppo in sala, una serie di esercizi e giochi per attivare l'attenzione rispetto alla relazione tra corpo e spazio e rinnovare la coesione del gruppo, attingendo dalle pratiche del teatro fisico e della danza contemporanea e cercando di allenare corpo e mente affinando i sensi per predisporsi alla fase creativa.

Insieme abbiamo esplorato lo spazio urbano nelle aree limitrofe alla scuola, attraverso camminate di gruppo per riscoprire con occhi nuovi strade ed edifici della città, per cercare e trovare spazi in cui “ci sentiamo a casa” anche fuori dalle mura che di solito ci appartengono.
Abbiamo incontrato e intervistato alcuni abitanti stranieri di Lamezia e abbiamo chiesto alle ragazze della scuola di raccontarci la casa in cui vivono. Intendendo far confluire i linguaggi della performance con quelli dell'audiovisivo, abbiamo sensibilizzato gli studenti all'utilizzo della telecamera e di altri dispositivi di registrazione audiovisiva, in aggiunta al possibile suo creativo dello smartphone, realizzando alcune brevi riprese insieme a loro, scegliendo alcuni luoghi da “ri-abitare” e “reinventare” insieme, con l'intento di creare nuove narrazioni collettive, utopiche, immaginifiche.