5 feb 2015

febbraio 015




un'opera sul 1977

TROPICI
a cura di Michele Di Stefano

Angelo Mai Altrove Occupato, Roma
sabato 7 febbraio 2015
dalle 19.30



Carico di dissenso e di anime disambientate, probabilmente il 1977 è l'ultimo anno in cui una certa speranza nella libertà di coscienza ha movimentato i giorni e i gli eventi: l'ultima tentata palingenesi, la più violenta o meglio o forse un'altra finzione rivoluzionaria.
Taking over or taking orders, ricordando il Joe Strummer omaggiato nel titolo e nella forma per i suoi “fragorosi” Clash. Insieme a una mente che cancella (Eraserhead) e nello spirito delle lacrime di Frankie (Suicide' Frankie's teardrop), provando a sabotare le gabbie della grammatica visiva. 
Gli scontri per le lotte civili si mescolano con le guerre stellari e con gli incontri ravvicinati. (Star Wars, Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo). Mentre Elvis moriva il punk sorgeva con la sua rabbia nihilista, e in Italia la più gioiosa e carnevalesca sovversione del potere (da Radio Alice agli Indiani Metropolitani) finiva nella più cupa e disperata delle lotte armate.




THE LINE BETWEEN
live visual for AHARON new release

Presentazione di “The line between”, secondo album di Aharon. 
Un album interamente in piano solo, eseguito e registrato in un’unica live session in un piovoso pomeriggio di sabato: «l'espressione più alta e difficile della musica nella mia immaginazione». Un ritorno alla semplicità, alla forma, all'improvvisazione, ad un anno di distanza dall'uscita di "My favourite escape" (SlimLabel)

8 febbraio 2015
ore 21
Teatro Lo Spazio
Roma






PERFOR(M)ARE IL QUOTIDIANO 

un workshop sperimentale con gli studenti del Liceo Classico Virgilio di Roma sull'azione di stare in scena tra videoarte e performance 

Il gioco come atto performativo che lavora e resiste al nostro indebitamento con il Tempo 

Il laboratorio rappresenta un luogo di sperimentazione e scoperta attraverso un apprendimento ludico, dove sviluppare capacità e conoscenze plurisensoriali in una dimensione di condivisione e collaborazione, smantellando il rapporto cattedratico tra insegnante e allievo e facendo in modo di far entrare “i partecipanti” in relazione con le pratiche, passando per la sollecitazione dei sensi, la sperimentazione di materiali, strumenti e tecniche, in dialogo/scontro, come è nostra abitudine, tra corpi viventi e “protagonisti” digitali. 

A partire da alcune suggestioni, tra cui: 

- Usare il corpo e i suoi sensi come arma lirico-poetica, come segno di presenza e di resistenza. 
- Abitare uno schermo. Per l'esplorazione di un habitat reale e/o digitale, per la sua ri-scrittura e la sua re-visione attraverso la messa in scena nello spazio e attraverso l'editing audiovisivo.
- Giocare a prendere/perdere posizione (nello spazio, nel tempo, nell'azione, nella società, nelle dinamiche interpersonali)





FLOTTE DI PACE/CPU

concept, film, editing SALVATORE INSANA
musica: GIROLAMO DERACO "CPU - Clarinet Processing Unit (Base Do)"

Concerto alla memoria e al valore civile

20 febbraio 1943 - 20 febbraio 2015
Cittanova

Moltiplicazione delle tracce aeree. Sorveglianti della notte, in volo senza conflitto: sovrapposizioni e stratificazioni, non scontri fratricidi. 
Gabbiani notturni a difesa della patria dei nostri sogni. Una risoluzione/dissoluzione entropica.




UN BENE INCURABILE

divagare dalla manutenzione forzata del proprio corpo-spirito


Un'installazione e una performance site specific concepita come dialogo tra generazioni, nella connivenza e coesistenza di arcaico e new media. Curare le ferite del futuro per far sopravvivere il passato.

Il curatore è oggi la figura chiave del mondo dell'arte. Il curato è oggi la figura chiave della società della psicosi medico-farmacologica. L'incurabile è l'arma in più in mano alla società dello spettacolo. La cura è il mezzo che tenta di giustiziare il fine. La cura è la fine ingiustificabile del tempo. Il regista-autore si cura dell'attrice-opera così come il medico si cura della paziente: stessa sollecitudine, stessa tirannia? Il medico cura il paziente come la madre cura il figlio? Cure parentali estese a parole d'ordine: Sospendere (la pena?). Interrompere (il mal-trattamento?). La cura sta forse nel non avere soluzioni.


MAF - Media Art Festival 
a cura di Valentino Catricalà

Fondazione Mondo Digitale, Roma
25-28 febbraio 2015







ACTIVA'2015 - International sound-video art
curated by Jaime Rguez

La Sala de Blas, Archidona, Málaga
febbraio 2015

Non ci si trova, non ci si ritrova, se non smarriti e sospesi. All'erta, pronti a scattare, il pericolo è fuori campo e non ha segnali. Andare incontro alla luce per esporsi a maggiori rischi. Inquieto tremore d'affrontare l'orizzonte restando a occhi spalancati. Presupporre o presagire l'abisso. Stato ulteriore di non aderenza al tempo presente.