SPACE-TIME LAPSE
Tappe ricomponibili a piacimento d'una narrazione visiva smembrata e disorientata. Viene prima il sonno-sogno dell'esplorazione in cui piomba il corpo prono sul prato (e tutto ciò che ne consegue è dunque sfacciata reverie), oppure la stessa figura è la testimonianza della caduta finale in fondo ad un percorso di fascinazione e di conquista della cima?
O ancora, tra rimodellamento del tempo, attraversamento di una soglia, accesso ad un buco nero, smarcamento da coordinate spaziali precise nella sottrazione del colore e nell'economia delle forme, è quel lewiscarroliano ingresso il cominciamento di tutto?
Roma, 2013